Un itinerario alla scoperta di architetture liberty, musei d’autore e l’inconfondibile aroma del vino aromatizzato
Tra le colline ondulate della Catalogna meridionale, a pochi chilometri dal Mediterraneo e da Tarragona, Reus è un piccolo tesoro che affascina chi la visita. Qui, dove nacque quel genio indiscusso di Antoni Gaudì, si passeggia fra strade e piazze porticate del centro storico su cui affacciano edifici modernisti decorati con ferri battuti e ceramiche colorate, caffè in stile liberty e boutique con insegne d’epoca.
Architettura catalana ma non solo. A rendere così unica questa cittadina è anche l’antica tradizione legata al vermut, un vino aromatizzato che qui si produce da secoli e che ancora oggi si celebra con eventi e degustazioni. “Già nell’Ottocento, la città contava decine di produttori e ancora oggi conserva quest’importante tradizione” -spiega Gemma Salvadó dell’ente turistico Reus Promoció durante la visita all’Estació Enològica, un complesso modernista in Passeig de Sunyer (al civico 4) dove ha sede la “Casa del Vermut e del Vino”- “Questi spazi furono costruiti agli inizi del XX secolo, all’epoca del reimpianto della vite americana, dopo la crisi della fillossera. La stazione enologica della città, dotata di tecnologia avanzata, divenne così un punto di riferimento per le zone vitivinicole del sud della Catalogna”.
Oggi, la “Casa del Vermut” è uno spazio espositivo che ne racconta storia e curiosità, promuovendo anche denominazioni vinicole d’origine come DOQ Priorat, DO Montsant e DO Terra Alta. “È una tappa imperdibile per l’enoturismo e un’occasione unica per ammirare il modernismo di Reus e degustare i vermut che rendono celebre il territorio”. Le etichette di questa bevanda a Reus sono numerose: da Yzaguirre (fondato nel 1884) a Rofes (1890) e Miró (1914), fino ai più recenti Cori (2014) e Fot-Li (2016). Che sia bianca, rossa e rosé, dolce o secca, la produzione vermutera è una delle eccellenze catalane. “La ricetta originale? Non esiste o meglio è segreta: ogni azienda la tramanda da generazioni e sceglie ingredienti e dosi. All’assenzio, sempre presente, si uniscono genziana, sambuco, noce moscata, ginepro, menta, zafferano e altre erbe e spezie. Per chiamarsi vermut, deve contenere almeno il 75% di vino con gradazione alcolica fra 14,5 e 22 gradi”. L’ingresso al museo è gratuito (venerdì 11-13, sabato 10-14 e 18-20, domenica e festivi 10-14), la degustazione costa 3€.
Dalla Stazione Enologica si raggiunge con una breve passeggiata il centro storico, custode di quel patrimonio modernista che, dopo Barcellona, rende Reus una delle città più importanti di questo movimento artistico. La Ruta Modernista è un percorso imperdibile per gli appassionati di arte e architettura, con oltre 80 edifici, molti firmati dal celebre architetto catalano Lluís Domènech i Montaner. Tra questi, il più sorprendente è l’Institut Pere Mata, un ospedale psichiatrico innovativo, celebre per la Sala Ricard Viñes, un trionfo di decorazioni e luci. Nella centrale Plaça del Mercadal si trova invece Casa Navàs, l’unico edificio modernista in Catalogna a conservare gli interni originali: commissionato da una famiglia di mercanti, è considerato un capolavoro di ricchezza decorativa e materiali raffinati. “Fu progettato nel 1901 su richiesta di Joaquim Navàs e della moglie Pepa Blasco, ricchi commercianti tessili di Reus: l’architetto Domènech creò per loro una casa che fosse al tempo stesso abitazione privata e showroom commerciale -racconta la guida-Mobili, ceramiche, soffitti e vetri furono realizzati su misura da artigiani catalani. Una delle meraviglie di questa casa è la grande vetrata del salone principale, che filtra la luce naturale creando un’atmosfera unica”. Originariamente, Casa Navàs aveva anche una torre sull’angolo della facciata, distrutta durante i bombardamenti della Guerra Civile Spagnola nel 1938 e mai più ricostruita, anche se da anni si progettano interventi di restauro. Da non perdere, in questo itinerario cittadino sulle tracce del modernismo (lo si può seguire facilmente con una mappa turistica anche se è consigliata una visita guidata, disponibile in varie lingue), sono anche Casa Rull, oggi sede dell’Ufficio del Turismo, e Casa Gasull, voluta da una famiglia di commercianti di olio d’oliva, entrambe opere di Domènech.
A stupire è che nonostante Antoni Gaudí sia nato a Reus nel 1852, in città non ci sia nessuna sua opera. “Strano ma vero. In compenso c’è il Gaudí Centre, un museo moderno e coinvolgente che racconta la vita e il genio del maestro. Qui si possono vedere modelli 3D delle sue creazioni più famose, come la Sagrada Família, Casa Batlló e La Pedrera, oltre a oggetti personali e documenti d’epoca -spiegano dal centro, l’unico museo ufficiale al mondo dedicato all’architetto- Il percorso è pensato per coinvolgere i visitatori attraverso installazioni tattili e tecnologie interattive, offrendo un’esperienza multimediale davvero unica”.
Sempre in centro città, precisamente in Plaça de Sant Pere, si trova la Prioral de Sant Pere, la chiesa più antica di Reus. Costruita tra il 1512 e il 1601 su un edificio romanico precedente, è un esempio di gotico tardivo con una navata unica e volta a crociera. Il suo campanile, alto 62 metri, da secoli è un punto di riferimento per la città e i dintorni. “Nei giorni limpidi, l’orologio della torre era visibile sino a 30 km di distanza, aiutando così viaggiatori in cammino e contadini. La chiesa custodisce molte altre curiosità: qui, nel giugno 1852, fu battezzato Gaudí, come ricorda una targa a sinistra dell’ingresso. E nella cappella del Santissimo si conserva il cuore di Marià Fortuny i Marsal, pittore di Reus, che si dice abbia dedicato il suo talento al mondo, l’anima a Dio e il cuore alla patria” – raccontano dall’ente turistico.
Al catalano Fortuny è dedicato anche l’omonimo teatro, costruito nel 1882, centro culturale della città e gioiello architettonico, ancora oggi sede di una ricca programmazione di spettacoli, opere e concerti. Reus è inoltre una città di musei che raccontano la storia locale e offrono esperienze per visitatori di ogni età. Oltre al Gaudí Centre, da non perdere sono il Museu Salvador Vilaseca, dedicato allo studioso reusense, con reperti dalla preistoria all’età moderna, e l’Espai d’Art Contemporani, ospitato a Casa Rull, sede di mostre d’arte visiva, design e fotografia.
In città, le specialità gastronomiche sono tante e tutte eccellenti, come al Vermuts Rofes, tappa storica imperdibile. Situato nell’antica fabbrica di vermut del 1890, questo ristorante offre una cucina mediterranea creativa che esalta il vermut locale. Da provare i dadi di salmone marinati con gelatina di vermut e polvere di agrumi. L’atmosfera, ricca di storia, comprende una cantina d’epoca, una terrazza e diverse sale, perfetta per un’autentica esperienza enogastronomica catalana.
Info: www.reusturisme.cat