Vi sono città dall’identità unica ed altre dove è più complesso provare a cavarne fuori un’immagine unitaria.
Napoli è una di queste, una metropoli dalle molteplici identità e senza possibilità che una ambisca con qualche successo a rappresentarle tutte.
Si sfoglia a casaccio la Napoli greca, romana, angioina, spagnola, barocca, umbertina, sotterranea o underground, dei grattacieli e degli eremi e nessuna si lascia preferire a nessuna. Occorre cercare qualcosa di più generico e di più universalmente condiviso. Ed allora la mente corre al mare. Lo stesso con cui il mondo intero celebra la sua supposta identità marina. Ma basta evocare la Ortese del 1953 per scoprire quella identità sconfessata da una sua figlia illustre quando obiettò, con un suo famoso libro che no: “Il mare non bagna Napoli”.
Allora è lecito immaginare che forse esiste una Napoli obliqua la cui identità, sconosciuta ai più, non è meno vera di tutte le altre e forse, poiché le raccorda tutte, finisce per contenerle tutte. Forse l’identità di Napoli corre lungo le sue scale, quelle che collegavano con discrezione segreta la collina e il centro e quest’ultimo con la linea di costa. Pedamentina e Petraio, Calata San Francesco o Salita Cacciottoli, Rampe Brancaccio o Sant’Antonio ai Monti, sono solo alcune delle misconosciute vie gradinate che facevano dialogare pezzi urbani contrassegnati da monasteri, chiese e castelli.
Gli antichi anelli di congiunzione tra città bassa e città alta, sono ancora lì, a dispetto del tempo. Pronti a restituire scorci e suggestioni che nessuna modernità ha saputo divorare. Una permanenza unica e bellissima che neppure tutti i napoletani conoscono.
Chiunque fosse curioso e cercasse un motivo per ritornare a Napoli, potrebbe recarsi alla biblioteca della sua città, ovunque sia, e provare a chiedere di consultare il volume fotografico di Giovanni Leone e Cesare Purini: La Città obliqua – Napoli e le sue scale- Luogo Editore novembre 2010. 300 splendide foto a colori saranno l’anticipo visivo di ciò che vi siete finora perso.
Se state pensando che a Novembre Napoli possa essere triste, sbagliate. Le sue scale sapranno condurvi in un tour ricco di sorprese alla fine delle quali potreste anche imbattervi inaspettatamente nel Festival Cinema e Diritti Umani di Napoli, proprio in quel centro storico, stretto tra mare e collina, che le scale di Napoli ancora collegano.