Cosa c’è meglio del Carnevale, la festa dei folli, per esorcizzare la malinconia che sopraggiunge in pieno inverno col suo febbraio “corto e amaro”? Amarezze che soprattutto le civiltà contadine del passato si trovavano a dover affrontare in una stagione quasi del tutto priva di raccolti e dove le provviste cominciavano a scarseggiare.
In quest’ottica il Carnevale e la successiva Quaresima sembrano inserirsi in questo periodo dell’anno come supporto funzionale e fisiologico per affrontare la malinconia della stagione fredda dosando le provviste prima del risorgere della primavera. Queste forse le ragioni per cui questa festa è vissuta con maggiore partecipazione nei piccoli centri di tradizione rurale che in questo periodo fervono di preparativi organizzando negli agriturismi tipiche giornate a tema.
La parola carnevale deriva quasi certamente dal latino “carnem levare” (“eliminare la carne”) proprio perché il suo ultimo giorno, il martedì grasso, era caratterizzato da un momento di godimento in vista delle privazioni quaresimali.
Benché tale festività sia all’interno del calendario liturgico cristiano, possiamo ritrovare le sue origini nelle antiche usanze pagane, in quei riti in onore di Dei, dove il bisogno di un temporaneo scioglimento degli obblighi sociali e delle gerarchie lasciava il posto al rovesciamento dell'ordine costituito e alla dissolutezza.
L’avvento del cristianesimo non eliminò del tutto queste usanze rivestendole di connotati religiosi. Anche se la Chiesa mal tollerava gli eccessi e le esuberanze del popolo, durante il Medioevo e il Rinascimento, il carnevale entrò a pieno titolo tra le feste più volute ed amate dal popolo.
Nel Seicento vengono definitivamente adottate le Maschere della Commedia dell’Arte, di tradizione regionale, per beffeggiare figure gerarchiche tramite il linguaggio semplice ma efficace del “volgo”, ancora oggi persistono come metafora senza tempo dei vizi e difetti dell’essere umano indipendentemente dalla classe sociale di appartenenza.
Nelle prossime settimane vi porteremo nel vivo del Carnevale, da quelli più famosi, come il Carnevale di Venezia, a quelli meno noti ma decisamente bizzarri che vi invitiamo a scoprire con noi.