Madonna della Corona

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Si dice “Vedi Napoli e poi muori!”, ma l’Italia – si sa – è colma di posti incantevoli da ammirare, pieni di colori e sapori, da lasciare a bocca aperta allo sguardo.
Un piccolo gioiello del Bel Paese è custodito in Veneto, nella provincia di Verona, a Spiazzi, con precisione: posto di culto, ma non solo, il Santuario della Madonna della Corona è incastonato su un versante del Monte Baldo.
Consacrato Santuario nel 1978 ed eletto basilica minore nel 1982 da Papa Giovanni Paolo II, l’embrione di quello che troviamo oggi è risalente al XV secolo, quando il posto era un eremo.

La prima chiesa venne inaugurata nel 1530 e, solo dopo 75 anni, quando i Cavalieri di Malta fecero riedificare la chiesa, divenne santuario, conosciuto con il nome di Santa Maria di Montebaldo.

Seguirono varie fasi di ristrutturazione: nel 1898, si decise di ampliarla verso il piazzale antistante; così, nell’anno seguente, fu rifatta la facciata in stile gotico, decorandola con marmi di Sant’Ambrogio.

Nel 1975 iniziarono dei nuovi lavori di ristrutturazione e di ampliamento della chiesa, che vennero portati a completamento in onore della visita di Papa Woytila nel 1988. Si scavò nella roccia per recuperare superficie: da 220 m2 si passò agli attuali 600 m2. La sua cupola è alta 18 m.

Mentre una volta vi si accedeva solamente attraverso una salita di gradini dal paese di Brentino Belluno in Vallagarina, oggi è raggiungibile anche attraverso una strada asfaltata dopo il paese di Spiazzi, che termina in una galleria scavata nella roccia nel 1922, dove è esposto il dipinto della Madonna.

Per raggiungere il Santuario della Madonna della Corona, la strada è percorribile a piedi, e lungo il tragitto si trovano le quattordici stazioni della Via Crucis in statue di bronzo, e viene riprodotto il sepolcro dove fu deposto Gesù.

All’interno del santuario vi è la Scala Santa, riproduzione della scala che si trova a Roma, vicino alla basilica di San Giovanni in Laterano; secondo quanto si tramanda, è la scala dove Gesù, coronato di spine, salì e scese più volte nel giorno in cui fu flagellato, tingendola così con il suo sangue.

Per poterla percorrere, da credente, ci sono delle tradizioni da seguire:

  • dopo aver intinto la mano nell’acqua santa, si fa il segno della croce;
  • i 28 gradini, che ci si trova davanti, si devono salire solo in ginocchio, pregando ad ogni gradino il Signore;
  • si medita, poi, sulla passione e la morte di Gesù Cristo.

Un luogo dove si respira aria di fede e religione, sicuramente, ma anche un posto che si lascia guardare e vivere per puro svago, immersi nello spettacolo della natura e nel silenzio.

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