Con l’arrivo della bella stagione, che quest’anno -diciamolo- si è fatta attendere e desiderare moltissimo, si cercano posti dove trascorrere un po’ di tempo all’aria aperta: noi, oggi, vi diamo uno spunto.
Caratterizzata dai colori rosso e bianco, impiegati per la segnaletica, e verde e azzurro, che sono quelli che ricorrono maggiormente ammirando i paesaggi, la Via degli Dei, definita così probabilmente dai nomi di alcuni monti che si incontrano percorrendola, fra i quali Monte Adone nei pressi di Brento (BO), Monte Venere a Monzuno, ancora in Emilia, e Monte Luario a Firenzuola (FI), è un percorso escursionistico che unisce le città di Bologna e Firenze, avendo come punto di partenza Piazza Maggiore e come arrivo Piazza della Signoria.
Lungo poco meno di 130 chilometri, è un tracciato di sentieri, strade bianche e qualche breve tratto su asfalto, percorribile sia a piedi che in mountain bike, che ripercorre la Flaminia militare.
È un trekking di difficoltà T (ovvero turistica) e a tratti di difficoltà E (vale a dire escursionistica), ma non bisogna cadere nell’errore di sottovalutarlo: gli escursionisti parlano di un percorso che si può portare a termine in cinque tappe, ma se non si è ben preparati o pratici, è sufficiente abbreviare i viaggi giornalieri e studiare un maggior numero di soste.
Il senso del viaggio è godersi del buon tempo libero, lontano dal caos cittadino e dallo stress, senza aggiungere quindi difficoltà. In ogni tappa della Via degli Dei si incappa in storia, natura, cultura e enogastronomia, quattro specialità dell’Italia.
Si parte da Piazza Maggiore a Bologna, si passa da San Luca con i suoi 666 archi, che emozionano i viaggiatori che, quando arrivano al santuario, si dimenticano della fatica di qualche istante prima, per dare libero sfogo all’entusiasmo. Si scende poi verso il Sentiero dai Bregoli (direzione Casalecchio di Reno), storico percorso di pasquetta per i Bolognesi e si arriva a Sasso Marconi, incontrando veri e propri tesori, come l’acquedotto romano e l’oasi di San Gherardo. Si continua per raggiungere la riserva naturale del Contrafforte Pliocenico, una piccola catena montuosa, con i suoi fossili e la sua particolare vegetazione. Ripartendo verso Monzuno e poi verso Madonna dei Fornelli, si incontrano molteplici tratti della strada romana Flaminia Militare, il più grande cimitero tedesco in Italia (con più di 30.000 anime) al Passo della Futa ed immensi prati verdi, che si alternano a boschi diversi uno dall’altro: ci sono molti castagni secolari lungo il percorso, a testimonianza di come un tempo questi alberi fossero importanti per le popolazioni dell’Appennino Tosco-emiliano, cui davano nutrimento e calore. E, ormai in Toscana, la Pieve del 1175 di Sant’Agata con i suoi musei di arte sacra e di arte contadina, come se le due attrazioni andassero in parallelo, la lunga strada che porta poi a San Piero a Sieve e a diversi luoghi suggestivi e nascosti (il convento Bosco ai Frati, uno dei più antichi della Toscana; il Castello del Trebbio, amato da Lorenzo il Magnifico ed abitato persino da Amerigo Vespucci; il convento di Monte Senario). Poi si prosegue per Poggio il Pratone, passando per Fiesole e arrivando a Firenze.
E, non temete: se la stanchezza dovesse avere per un attimo il sopravvento, lungo il sentiero c’è sempre un punto di ristoro che offre cucina tipica e tradizionale, che siamo sicuri farà al caso vostro.
Quindi, zaino in spalla, buona compagnia (a due o quattro zampe!) e credenziale in tasca: ha un costo di 3 € e può essere acquistata online o presso gli uffici informazione, reperibili sul sito ufficiale, e, in ogni struttura convenzionata con la quale si verrà in contatto lungo il percorso, si troverà il timbro personalizzato con cui compilarla, a prova e ricordo del cammino compiuto.
Per maggiori dettagli e indicazioni, consultate il sito www.viadeglidei.it, dal quale potrete scaricare la mappa e scegliere dove riposare e rifocillarvi durante il cammino.