1.500 mq, 40 fabbriche e oltre 45 luoghi di ristoro, 2 ettari di campi e stalle all’aria aperta, botteghe, 6 aule didattiche, 6 grandi “giostre” educative, 1 teatro, 1 cinema e 1 centro congressi modulabile da 50 a 1.000 persone, 1 Fondazione con 4 università.
Tutto questo è FICO – EATALYWORLD che sta per Fabbrica Italiana Contadina, il più grande parco agroalimentare del mondo, la più grande sfida (vinta) del patron Oscar Farinetti, in sinergia con COOP Italia. Siamo a Bologna, in un luogo che ha qualcosa di magico e di straordinario, che racchiude tutta la meraviglia della biodiversità agroalimentare italiana. Siamo un paese ricco di storia culinaria, qui consacrata in un’unica casa dove si raccontano le tradizioni locali, la cultura del cibo di alta qualità e le competenze delle persone che da sempre lavorano nelle filiere agroalimentari. È bello e interessante addentrarsi nella cagliata del Grana Padano, nel latte della mozzarella di bufala, nelle arnie per fare il miele, nei prodotti cosmetici biologici, nella vera pizza margherita e tanti altri sapori che il nostro bel paese sa offrire.
Ma questo è luogo di produzione di valori, prima che di prodotti. Italiano e contadino, inteso come pratica, pienamente connessa alla terra. La poesia ha inizio proprio lì, nell’unicità del nostro territorio e del nostro clima, e nelle mani sapienti di chi, i prodotti di madre natura, sa curarli, trasformarli e cucinarli, meglio di chiunque altro al mondo.
FICO si rivolge a tutti noi per conoscere di più quello che mangiamo, ai giovani come palestra di educazione sensoriale al cibo e alla biodiversità, agli stranieri che eleggono le meraviglie dell’agroalimentare e dell’enogastronomia italiana, narrate dalla nascita nella terra madre fino all’arrivo nel piatto e nel bicchiere. Su un percorso percorribile sia a piedi che in bicicletta, FICO offre davvero tante possibilità di divertimento educativo: per capire l’agricoltura italiana è possibile visitare 2 ettari di campi e stalle con più di 200 animali e 2000 cultivar, per capire la trasformazione alimentare c’è la visita alle 40 fabbriche contadine e si assiste alla produzione di carni, pesce, formaggi, pasta, olio, dolci, birra…
In aggiunta, per divertirsi e imparare ci sono 30 eventi e 50 corsi al giorno tra aule, teatro, e spazi didattici. Sempre aperto, h 10/24, dà spazio ai racconti, alle botteghe e ai mestieri, alla passione di chi il cibo lo fa. Ma FICO è anche una fondazione per promuovere l’educazione alimentare ed i saperi del cibo, il consumo consapevole, la produzione sostenibile, mettendo in rete le più importanti realtà della cultura agroalimentare e della sostenibilità.
Opera all’interno della Fabbrica Italiana Contadina, presieduta dall’agroeconomista Andrea Segrè, per l’educazione alimentare e alla sostenibilità include fra i soci fondatori CAAB – Centro Agroalimentare Bologna, CoopFond, Azienda Sanitaria USL di Bologna oltre alle Casse previdenziali che esprimono professionalità strettamente legate al tema della salute alimentare: Enpam (Ente nazionale Previdenza e Assistenza Medici), Enpav (Ente nazionale Previdenza e Assistenza Veterinari), Enpab (Ente nazionale Previdenza e Assistenza Biologi) e Fondazione ENPAIA Periti Agrari (Ente nazionale Previdenza Addetti e Impiegati in Agricoltura). A Fondazione FICO si sono uniti alcuni dei più importanti atenei e istituzioni nazionali di ricerca sul cibo: l’Università Alma Mater Studiorum di Bologna, l’Università di Trento, l’Università Suor Orsola Benincasa, l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e il Future Food Institute.
Guida di riferimento per la progettualità di Fondazione FICO è il Comitato scientifico, un coordinamento ristretto del quale è stata affidata la presidenza a Paolo De Castro, attuale vicepresidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, affiancato da due note ricercatrici nelle scienze dell’alimentazione, Elisabetta Moro e Patrizia Brigidi ‘La Fondazione FICO promuoverà la conoscenza dell’agroalimentare, perchè è attraverso il cibo che passa la salute dell’uomo e del pianeta, una sfida tema centrale per il nostro futuro’, spiega il presidente Andrea Segre.
La Fondazione è infatti l’anima scientifica e divulgativa di FICO e si occupa di formazione e didattica per la scuola, ricerca scientifica. Promuoverà la dieta mediterranea e il suo benefico portato per la salute, valorizzerà i modelli di produzione agricola e consumo alimentare sostenibili dal punto di vista economico, ambientale, energetico e sociale; collaborerà con il Ministero dell’Ambiente e con il CREA – Consiglio per la Ricerca in Agricoltura attraverso specifici Protocolli di intesa già sottoscritti per la promozione dell’educazione alimentare e ambientale e del consumo consapevole; per la divulgazione delle buone pratiche di sostenibilità; per la valorizzazione del settore agroalimentare italiano, con particolare riferimento alle tipicità territoriali e alle tradizioni produttive. Obiettivo portante è il sostegno alla formazione delle nuove generazioni. Incontri, convegni e dialoghi saranno il cuore dell’attività divulgativa di Fondazione FICO.
A cominciare dal ciclo di FICO Mediterranean Lecture realizzato intorno alla dieta mediterranea, per monitorare gli stili di vita e di alimentazione in Italia ma anche in Europa, con la consulenza di Medeat Research – Università Suor Orsola Benincasa e con l’apporto degli antropologi Elisabetta Moro e Marino Niola, attivi nel Comitato scientifico e di indirizzo di Fondazione FICO. Uno straordinario impatto in chiave divulgativa arriverà anche con il frutteto della biodiversità, un’area di 300 mq già piantumata a FICO con esemplari che rappresentano frutti dimenticati e piante biodiverse. Il progetto, realizzato con l’Unità Operativa Biodiversità di Arpae, è concepito come un giardino con alcuni gemelli dei patriarchi da frutto e forestali più significativi d’Italia, dotati di grande rusticità e resistenza alle avversità climatiche e parassitarie. Insomma un luogo in cui perdersi perché mangiare bene significa amare se stessi.
In collaborazione con – testi e immagini – www.eatalyworld.it