Con un background nel settore immobiliare commerciale, a Robin Hagedoorn è venuta una brillante idea: acquistare e trasformare una chiesa sconsacrata in una residenza temporanea dedicata a viaggiatori e artisti.
A Utrecht, nei Paesi Bassi, l’ospitalità è sacra. Nel vero senso della parola. Nella quarta cittadina più grande (per numero di abitanti) del paese, una ex chiesa monumentale è stata trasformata in albergo. Design originale, spazi condivisi, pratiche sostenibili e atmosfera decisamente artistica sono il biglietto da visita del Bunk Hotel (uno è anche ad Amsterdam), struttura ricettiva ospitata in un edificio religioso sconsacrato, acquistato dall’olandese Robin Hagedoorne socio, e poi convertito in hotel. Un concetto originale che ha reso disponibili a prezzi di fascia economica camere di lusso.
Inaugurato nel 2019, il Bunk di Utrecht, al 9 di Catharijnekade, occupa gli spazi della Westerkerk, chiesa del 1891, oggi adibita a residenza temporanea per viaggiatori e artisti oltre che a indiscusso luogo d’incontro per la gente del posto. Situato nel centro storico della città, a due passi dalla stazione ferroviaria, il Bunk dispone di 45 camere di design all’avanguardia e 60 “pod” privati con tantissimi dettagli ultra-smart. Che siano grandi stanze o piccoli spazi singoli in cui riposare, poco importa: il Bunk offre davvero ogni confort, a partire da materassi e biancheria da letto di grande qualità sino all’aria condizionata e all’illuminazione a LED.
E poi ancora internet super-veloce, prese di ricarica e USB, check-in & -out automatizzati (per i meno avvezzi alla tecnologia, nessun problema: lo staff è sempre a disposizione per assistere gli ospiti) e servizio di noleggio bici.
Al suo interno, il Bunk Hotel di Utrecht conserva scrupolosamente l’architettura del vecchio edificio religioso, grazie anche all’utilizzo, dove possibile, di materiali originali: con le panche in legno usate a suo tempo dai fedeli, ad esempio, è stato creato il grande blocco centrale in cui trovano spazio la grande cucina, il bar e le camere della navata centrale.
A rendere poi così particolare l’hotel, assieme ad alcuni altri elementi fra cui la galleria e le finestre della chiesa, è l’organo Quellhorst, costruito nel 1813, un vero pezzo d’arte ancora perfettamente funzionante. Ogni mese, oltre a mostre ed eventi culturali, vengono organizzati concerti d’organo per chi soggiorna nella struttura e per gli abitanti del quartiere.
Al Bunk si può inoltre gustare ottimo cibo biologico (il ristorante è aperto a tutti), assaggiare birra e jenever (di produzione propria), partecipare a eventi musicali e artistici e lavorare in smart-working. Il concept del marchio strizza infine l’occhio alle pratiche anti spreco e sostenibili: nelle camere non ci sono cestini per i rifiuti perché gli ospiti sono invitati a utilizzare in maniera consapevole i contenitori della raccolta differenziata dell’hotel.
Premiato nel 2020, a un anno dall’apertura, con il prestigioso Hoscar di Hostelworld per “l’innovazione straordinaria”, il Bunk Hotel è perfetto per giovani, artisti e viaggiatori anticonvenzionali.