La Primavera sboccia in Sicilia con festeggiamenti nei borghi

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Finalmente ci lasciamo alle spalle l’ondata di gelo che ha attanagliato l’intero stivale da Nord a Sud e che ha impedito o fatto slittare l’organizzazione di numerosissimi eventi e sagre popolari. Con la primavera ormai alle porte si potranno cosi sfruttare le numerose occasioni dei voli su Palermo che, con prezzi convenientissimi permettono di visitare una terra straordinaria come la Sicilia.
Proprio in questo periodo stanno rifiorendo i tantissimi borghi della provincia di Palermo, da giorni in fermento per l’organizzazione di una delle feste più sentite: la “festa di San Giuseppe”.
E’ tradizione diffusa che ogni 19 Marzo gli abitanti dei borghi, oltre ad organizzare processioni in onore del Santo, preparino pranzi o cene per i più poveri creando un’atmosfera di solidarietà e allegria generale. Tale tradizione pone le radici nell’età feudale, quando per farsi perdonare il “peccato” della ricchezza, i più abbienti organizzavano cene per ” i Virgineddi” ad Alia, oppure a Borgetto ogni anno, oltre alla cena, viene fatta una processione col caratteristico asinello tirato da San Giuseppe insieme alla Madonna ed al Bambino.
A Caccamo è tipica “a Scalunata“, un’ampia scala di ceri accesi che dall’altare maggiore raggiunge l’abside dove è deposto l’artistico simulacro del Santo; e “a Rètina“, una sfilata di muli bardati a festa con pennacchi e campanelle, che vanno a raccogliere le offerte dei devoti per le strade del paese.
Sacro e profano si mescolano nei borghi siculi, creando un’atmosfera magica, dove il folklore lascia immagini che resteranno nella mente e nel cuore dei fortunati che assisteranno a queste straordinarie manifestazioni popolari.
Usanze intrise di grande suggestione che attestano l’importanza attribuita dalla cultura popolare a questo particolare evento. L’echeggiare per le vie del paese dei canti notturni, il “Mire Mbréma” greco il “Popule mee “latino, sono inoltre un costante invito alla preghiera e alla riflessione.
A Monreale le vampe di San Giuseppe restano accese per tutta la notte. Le cerimonie religiose creano un’atmosfera mistica che attira numerosissimi turisti incuriositi dai riti latini e dalle vampe notturne, i falò accesi in onore del Santo, ma anche dalle tavolate organizzate nelle piazze dei borghi, dove gli abitanti offrono i piatti tipici della zona una volta offerti soltanto i poveri. Si potranno degustare: la “pasta di San Giuseppe”, i bucatini conditi con le lenticchie che rappresentano un alimento votivo; la pasta con finocchi e sarde, la “ghiotta”, la pignolata e le “sfince di San Giuseppe”; “cassateddi”, “cucciddati” (pane benedetto per i poveri) e dulcis in fundo “cannola”! Ce nè per tutti i gusti!
Non ci resta che augurarvi di cogliere queste occasioni e vivere le tradizioni rurali nei caratteristici agriturismi siciliani per un indimenticabile viaggio tra il sacro ed il profano.

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