Il Borgo di Gradara è celebre anche per richiamare il famoso verso: «Amor, ch’a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m’abbandona». (Divina Commedia di Dante, Inferno V canto). Una delle frasi d’amore più famose della letteratura mondiale è stata ispirata a Dante dalla storia di Paolo e Francesca che si è svolta nel castello di Gradara, il più importante monumento del Borgo e uno dei più visitati in Italia. Ma è tutta Gradara che merita una visita, con le mura fortificate, l’atmosfera rilassata, i balconi fioriti e la struttura medievale perfettamente conservata.
Sicuramente, una tappa consigliata per i buongustai dalla buona forchetta è Il Gufetto: un’antica osteria, famosa per le specialità caserecce, situata ai piedi del castello.
Secoli di storia che il Borgo di Gradara ha attraversato da protagonista: la posizione a metà tra Marche ed Emilia e il mare l’hanno resa crocevia di traffici commerciali e contesa dalle famiglie Malatesta, Sforza, Della Rovere e Mosca, che hanno lasciato nel borgo i segni del loro passaggio.
In giro per il Borgo di Gradara
Già da lontano il Castello di Gradara si annuncia al visitatore con la sua imponenza. È il protagonista del paesaggio ma man mano che ci si avvicina si cominciamo a scorgere le mura che difendono il borgo fortificato. Lunghe circa 800 metri, resistono dal Medioevo e possono essere percorse per circa 400 metri con una splendida vista sul borgo e sul territorio circostante. Ma queste mura non sono le uniche: entrati nel borgo c’è un altra cinta muraria interna superata la quale si inizia la scalata verso la Rocca di Gradara. Il giro per il borgo è estremamente piacevole: quasi nessuna auto, botteghe, artigiani, case curatissime con balconi fioriti. Gli abitanti amano molto questo borgo e si vede dall’amore con cui lo conservano.
Il Castello di Gradara
Si accede al Castello attraverso il ponte levatoio e si arriva nel cortile. Qui inizia la visita attraverso straordinari ambienti, perfettamente conservati, che consentono un viaggio in quasi mille anni di storia italiana, anche se in gran parte ricostruiti negli anni ’20. Tra piano terra e primo piano si susseguono la Sala della tortura, quella del Mastio, della Passione, il Camerino di Lucrezia Borgia, la Cappella e altre. L’ambiente più visitato di questo piano è la Camera di Francesca, ricostruita durante la ricostruzione degli anni ’20. Nella camera sono presenti tutti i dettagli raccontati da Dante e Boccaccio: il libro “galeotto”, le sedie dove erano seduti i due amanti, la botola da cui Paolo tentò di fuggire.
La Sala di Paolo e Francesca
Secondo la leggenda in questa camera si è consumata la tragica storia d’amore tra Paolo e Francesca, raccontata da Dante nella Divina Commedia. Francesca da Polenta era moglie di Giovanni Malatesta, detto “Gianciotto lo sciancato” e gli era stata data come “ricompensa” per l’appoggio di quest’ultimo nella guerra dei Polenta per il dominio su Ravenna. Giovanni era brutto ma aveva un fratello bello e affascinante, di nome Paolo, podestà di Firenze. Un giorno, mentre Paolo e Francesca leggevano la storia d’amore di Lancillotto e Ginevra, si scambiarono un bacio. Un servo che li stava osservando riferì tutto a Gianciotto che gli tese un agguato: Paolo tentò di scappare da una botola nel pavimento ma furono uccisi entrambi. Questa storia ha ispirato non solo Dante e Boccaccio ma anche D’Annunzio, William Blake, August Rodin e molti altri artisti. La camera è stata ricostruita ispirandosi proprio alla novella Francesca da Rimini di D’Annunzio.

Un’illustrazione che raffigura Paolo e Francesca durante il famoso bacio.
Modalità di ingresso
- Intero: 6 €
- Ridotto: 3€
Orario di apertura
- Da martedì a domenica
8.30-19.15 (chiusura biglietteria ore 18:30) - Lunedì
8.30-14.00 (chiusura biglietteria ore 13:15) - Tutti i giovedì, venerdì e sabato di luglio e agosto
- Dalle ore 20.00 alle 23.00 apertura straordinaria solo per gruppi con prenotazione obbligatoria presso Gradara Innova.
- Ogni prima domenica del mese Ingresso libero
- 25 dicembre / 1 gennaio Chiuso