Dal 13 al 20 agosto ALCATRek, una settimana dedicata alla scoperta dei sentieri che percorrono il territorio che circonda la Libera Università di Alcatraz.
Una vacanza all’insegna dello sport e della natura: suggestive passeggiate e escursioni nel bosco e lungo il fiume, percorrendo sentieri, mulattiere e stradine di campagna.
Il territorio della Libera Università di Alcatraz si estende per circa 420 ettari all’interno del Sito di Interesse Comunitario denominato Boschi di Montelovesco – Monte delle Portole, un territorio che ha la caratteristica di essere stato conservato intatto e protetto negli anni dal taglio degli alberi e che per questo ha mantenuto l’habitat originario di flora e fauna.
Inoltre negli ultimi anni è anche cominciata, in alcune zone boschive, un’opera di trasformazione da bosco ceduo (tipico delle zone dove si fa legna da ardere) a bosco ad alto fusto, un progetto di grande interesse naturalistico e importante per la conservazione morfologica e geologica delle colline e dei monti.
Le Aree SIC si propongono come obiettivo essenziale la salvaguardia, la protezione e il miglioramento della qualità dell’ambiente compresa la conservazione degli habitat naturali e la biodiversità della flora e della fauna selvatiche presenti. Nel perseguire obiettivi di sostenibilità si individuano diverse finalità tra le quali:
- Il mantenimento della salute e vitalità dell’Ecosistema Forestale che comprende anche la funzione protettiva del territorio.
- Il mantenimento delle risorse forestali e del loro contributo al ciclo del carbonio.
- Lo sviluppo ed il potenziamento delle funzioni sociali dei boschi.
I Sentieri proposti attraversano un’ampia area collinare di natura marnoso-arenacea i cui terreni sono coperti da una ricca varietà di vegetazione erbacea, arbustiva ed arborea per lo più caducifolia. Tra gli alberi spontanei troviamo Roverella, Cerro, Frassino, Olmo, Carpino, Sambuco, Nocciolo, Aceri, Meli e Ciliegi selvatici, Sorbi, Tigli e lungo i corsi d’acqua Salici e Pioppi.
La vegetazione arbustiva si colora in prevalenza di giallo durante la fioritura della ginestra odorosa e della Ginestra dei carbonai. Troviamo poi Ginepro Rosso e Ginepro Comune dai preziosi galbuli, Laburno, Cisto, Biancospino. Le specie erbacee sono così abbondanti che sarebbe difficile nominarle tutte; sono presenti esponenti delle principali famiglie botaniche tra le quali numerose officinali ed aromatiche le cui fioriture si possono ammirare dall’inverno all’autunno inoltrato.
In ogni momento dell’anno il Bosco si presenta nelle sue diverse vesti ed è sempre una bella avventura conoscerlo ed attraversarlo.
Passeggiando è possibile incontrare, o trovare tracce, di cervi, daini e caprioli. Ma anche di lepri, donnole, faine, tassi, talpe, ricci, marmotte, avicole, volpi, e ovviamente dei cinghiali.
Uccelli di ogni tipo abitano il bosco e non è raro veder volare l’upupa, il piccolo pettirosso, la gazza, la ghiandaia e la capinera, le quaglie e i colombacci. Ma ci sono anche il gufo comune e il gufo reale, il timido cuculo e se si è fortunati si può scorgere il volo del falco.
Tutta la zona è caratterizzata da una morfologia dolce, tipica di aree ove affiorano la marna, pietra friabile, e l’arenaria, pietra tipica del posto usata come materiale da costruzione fin dai tempi più antichi. Il terreno è in maggior parte argilloso e la tipica argilla gialla in alcune zone è possibile trovarla in purezza.
Dai tempi dei tempi fino agli inizi del 1900, quando iniziarono a più ondate i tagli intensivi degli alberi, questo territorio era formato da una grande foresta che si estendeva tra Perugia, Umbertide, Assisi e Gubbio, continuando poi su tutto l’Appennino fino a Urbino e la costa adriatica. L’enormità di questa foresta che si estendeva fitta, su terreni scoscesi, costituì per millenni un confine naturale per le civiltà, prima, e le città stato, dopo. Fino a qui si estese il dominio degli Etruschi, i quali consideravano la foresta un luogo sacro e ne fecero il centro della loro religiosità. Lungo il Resina e il Valdobuccia, i due torrenti che attraversano l’area, sono presenti tracce di loculi (specie di grotte quadrate scavate nei calchi a picco sui torrenti) all’interno dei quali le popolazioni che abitavano la zona ponevano urne rituali.
Intorno all’anno 1000 iniziò una lenta antropizzazione della zona, soprattutto ad opera di comunità cristiane che fondarono Abbazie, Monasteri e borghi fortificati. Fu anche costruita una linea di torri di comunicazione, che probabilmente sono di origine romana, che si estende su tutto il versante: Valcaprara, Monte Acutello, Faggeto, Abate (una di queste è all’interno di Alcatraz ed è possibile dormirci). Da una torre all’altra viaggiavano messaggi affidati a segnali di fumo, specchi, campane e fuochi.
Cosparse lungo i dorsali delle colline ci sono anche case coloniche e abitazioni di contadini, alcune veramente notevoli per grandezza e scelte architettoniche.
Le nostre guide vi accompagneranno alla scoperta di panorami mozzafiato, scorci unici e luoghi di interesse storico, culturale e naturalistico disseminati nei boschi e lungo i fiumi, tipici delle colline e dei monti dell’Umbria. Vi racconteranno le leggende e i miti del bosco, vi aiuteranno a riconoscere le specie erbacee e arboree e vi spiegheranno gli usi delle essenze tipiche di questo territorio. Una settimana di escursioni tra boschi di querce prudenti, carpini, ginestre tenaci ed entusiaste, frassini e balsamici ginepri, in un territorio dove la limpidezza del cielo e l’asperità del terreno conferiscono particolare intensità di principi attivi alla vegetazione locale.
Una settimana di trekking risalendo piccoli fiumi, ruscelli, corsi d’acqua, passeggiando nei sentieri a mezza costa lungo le colline, affrontando discese e salite con diverse difficoltà, per godersi le meraviglie della natura incontaminata di una delle zone d’Italia più verdi. Un programma per gli appassionati di trekking con itinerari di mezza giornata oppure di un giorno intero, passeggiate all’ombra degli alberi e alla scoperta dei tesori che nasconde il bosco in ogni momento dell’anno.