TALLINN: l’abbaglio improvviso del medioevo anseatico

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In questo febbraio straordinariamente nevoso è accaduto qualcosa che pochi hanno sottolineato. Ci siamo riconciliati con una certa idea dell’inverno che credevamo irrimediabilmente perduta e, nello stesso tempo, abbiamo recuperato l’ umanissima percezione del ciclo annuale in cammino.
Che un simile dono fosse annunciato da un anno bisestile non era scontato, ma la sola idea che quest’anno il solstizio d’estate cadrà il 20 giugno, basta da sola a restituirci un po’ di calore.
Parlare di Tallinn, capitale europea della piccola Estonia, è perciò un duplice atto di fiducia: verso la buona stagione in arrivo e verso la curiosità dei nostri lettori.
Tuttavia, se per voi il Baltico fosse solo una fredda reminiscenza di quando ancora nelle scuole italiane si studiava la geografia, smettete pure di leggere.
Qualora, invece, immaginaste le rive di quel mare distante punteggiate di luoghi diversi dal mediterraneo, dove sono accadute cose altrettanto splendide di quelle del mare nostrum, non solo non sbagliereste, ma avreste un motivo per continuare.
Si, perché Tallinn, patrimonio dell’umanità, è in assoluto l’esempio più superbo e meglio conservato del poco conosciuto, ma affascinante, medioevo anseatico. Visitarla, è una scelta poco convenzionale che vi ripagherà con interessi di gran lunga superiori a quelli che vi assicura la vostra banca, dischiudendovi orizzonti inattesi di civiltà e antiche suggestioni.
Collina di ToompeaPer una visione d’insieme di questa bellezza baltica salite al belvedere Kohtuotsa sulla collina di Toompea, dove il mito racconta che in morte di Kalev, il gigante della fondazione, le lacrime della moglie abbiano formato un lago. Cercando il lago, che forse troverete, scoprirete, anche se non avete mai letto Le Goff, che il medioevo non fu quel periodo buio che molti immaginano.
Non è nel buio che può essere stata concepita la grazia architettonica sormontata da quei tetti rossi che osserverete dall’alto racchiusi, come pietre preziose, da una superba cinta muraria scandita da torri sullo sfondo del golfo di Finlandia.
Non è nel buio che l’armonia di Toompea può avere preso corpo con il castello, la chiesa di Santa Maria e gli eleganti palazzi aristocratici tra cui, in Lossi Plats come apparente corpo estraneo, s’innalza la bella cattedrale ortodossa Alexander Nevsky, che con le sue tipiche cupole a cipolla e la facciata decorata di mosaici inaugura il novecento estone come testimonianza di quelle ambizioni di dominio russe iniziate ai tempi dello zar Pietro il Grande.
Passaggio S. CaterinaNon è, infine, nel buio, che ha preso forma, nella “città vecchia” quella delizia sottostante che risponde al nome di Raekoja Plats, la piazza del Municipio, da cui diparte quel fascinoso intrico di acciottolati che alterna strade affollate di vita e vicoli di struggente bellezza come il passaggio della Gilda di Santa Caterina.  
Lasciate che gli occhi indugino sul Palazzo Comunale di Tallinn e non abbassateli prima che nell’armonia delle sue forme gotiche non abbiano scorto gli sputa acqua a forma di drago opera di un maestro del rame del 1627.
Lasciatevi condurre da passi di” flaneur” verso l’ingresso della più antica Farmacia Municipale d’Europa attiva dal lontano 1422 e provate a cogliervi il fruscio delle vite che vi hanno preceduto.
Fermatevi di fronte alle facciate delle splendide case edificate da antiche corporazioni mercantili come quella delle “Teste nere”, regalandovi una sosta ad una delle accoglienti birrerie come, ad esempio la caratteristica Hell Hunt e poi lasciatevi cullare nel Cortile dei maestri artigiani dai fasti dell’ambra.
E quando, e se, sarete stanchi di sorprese, lasciatevi catturare dalla gentilezza di un popolo tra i più colti d’Europa, con la sua versatilità nelle lingue, i suoi primati di lettori, di fruitori di musica e competenze informatiche.
Rotermann QuarterRecatevi al quartiere Rotermann e scoprirete come la dismissione industriale abbia prodotto una architettura di moderna e funzionale bellezza dimostrando che una city, non ha bisogno, per nascere, di rinnegare il proprio passato produttivo.
Sappiate, infine, che il 10% del territorio Estone è “Riserva Naturale”; un fantastico polmone di foreste di conifere costellato da laghi con acque di cristallo e macchie di ginepro intorno. Parchi come quello di Kadriog, da attraversare a piedi o in bici attendono. Così come attende un porto che in pochissime ore di comoda navigazione è in grado di farvi sbarcare ad Helsinki, a Stoccolma o alla superba San Pietroburgo.
Tallinnè molto più di quello che si è provato ad anticiparvi, ma se per qualche misterioso motivo vorrete accogliere l’invito contenuto in queste note, ci piace immaginare che forse anche voi, come un amato personaggio letterario della Yourcenar, vi sentirete, un po’ più responsabili della “bellezza del mondo”.
Un tipo di responsabilità di cui abbiamo tutti un gran bisogno.

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