In Trentino, nella Val di Non meno chiassosa, sorge Il suggestivo Santuario di San Romedio, in onore dell’eremita Romedio di Thaur e costruito dai suoi fedeli più devoti che posero la sua tomba scavando nella roccia.
In pellegrinaggio al Santuario di San Romedio, nella Val di Non più silenziosa
Il posto, oltre ad essere molto emozionante dal punto di vista spirituale, per i pellegrini è ancora più evocativo per via delle leggende che si tramandano sull’origine del posto e sul culto del Santo che tutt’ora è molto sentito e che trova il suo apice nella festa a lui dedicata ogni 15 gennaio, giorno in cui viene celebrata una messa e si può gustare il tipico piatto trentino a base di trippa (detto “piatto del pellegrino”).
Il Santuario di San Romedio: tra sacro e leggenda
Si racconta che nel IV secolo a.C. l’eremita Romedio di Thaur partì a cavallo alla volta di Trento per una visita al Vescovo. Durante il tragitto si imbatté in un orso che uccise il suo cavallo ma risparmiò Romedio che, anzi, riuscì a tranquillizzare la bestia e a giungere fino alla città cavalcandola.
Il Santuario di San Romedio è costituito da un insieme di più chiese e cappelle risalenti ad epoche diverse immerse nella splendida cornice di boschi e rocce che rende l’atmosfera ancora più meditativa. Il culto del Santo è talmente sentito che, per tutti i 131 scalini che collegano il complesso di cinque chiese sovrapposte, è possibile ammirare i tanti ex voto lasciati negli anni dai fedeli di tutto il mondo che hanno ricevuto una grazia. Da quassù la vista è impagabile, un dirupo alto 98 metri che si affaccia sui boschi circostanti.
Presso il Santuario è possibile trascorrere dei ritiri di preghiera (per un periodo massimo di 10 giorni) per rigenerare mente e spirito, una vacanza alternativa che senz’altro si dimostrerà essere un’esperienza arricchente per chiunque la viva.
Il percorso per raggiungere il Santuario di San Romedio
Oltre che da pellegrini, il Santuario di San Romedio è il punto di arrivo per tutti coloro che amino le passeggiate e le escursioni nella natura; infatti, partendo dal Museo Retico di Sanzeno, un itinerario di 2,5 km molto affascinante, per metà nella roccia e per metà su una passerella di legno, conduce nel luogo spirituale.
Nel tragitto, che è per lo più pianeggiante e adatto anche ad una famiglia con bambini, si attraversano canyon e rocce le cui forme caratteristiche sono state conferite dall’azione degli agenti atmosferici nei secoli.
All’arrivo al Santuario si respira una pace incredibile ma, per la sorpresa dei bambini, sarà davvero una bella esperienza quella di trovarsi faccia a faccia con Bruno, un esemplare di orso bruno che è diventata la mascotte del Santuario e che comunque rimanda alla leggenda raccontata su San Romedio.