L’immagine della Germania di oggi è legata all’andamento della nostra economia e alla politica di austerità e rigore fiscale che ha caratterizzato l’Europa dal 2009, anno della crisi, ad oggi.
In questi ultimi anni la Germania ha giocato infatti un ruolo di potenza guida fondato sulla sua stabilità economica e sulla distanza che la separava dagli altri paesi soggiogati dalla crescita lenta e dal debito pubblico.
Questa posizione di vantaggio ha fatto in modo la cancelliera Merkel delineasse, con l’accondiscendenza della Francia, i contorni dell’Europa unita. Ciò nonostante, non è riuscita e- visti gli sviluppi recenti – non sarà possibile in futuro, a costruire la sua leadership sul consenso. Nell’immaginario collettivo, un tasso di disoccupazione inferiore rispetto ad altri Paesi e le possibilità di crescita e sviluppo non sono sufficienti per osservare la Germania sotto una luce diversa.
E’ lo Stato che ci costringe a fare i conti con i sacrifici e le ristrettezze economiche. Ma è stato sempre così? Nei primi anni Ottanta, in Italia si è registrato un vero e proprio “boom della cultura tedesca”, scaturito dall’intensificarsi dei rapporti tra personalità italiane e tedesche e dal crescente interesse da parte dei mass-media e delle istituzioni private e pubbliche. In quegli anni, vengono rispolverati capitoli dimenticati della storia tedesca che svelano una realtà stimolante, anticonformista, emancipata, che dopo ogni sconfitta ha sempre creduto e lottato per la ripresa e il riscatto. La parentesi di Weimar ne rappresenta un esempio. Nonostante l’equilibrio precario aggravato dall’obbligo delle riparazioni e dalla crisi economica, fu un momento di grande fermento culturale e di conquiste democratiche.
Berlino diventò capitale dell’arte d’avanguardia: personalità del cinema, del teatro, dell’arte e della letteratura hanno “rianimato” la cultura occidentale ancora alle prese con le ferite della guerra. Cosa resta oggi di quella Germania? La supremazia economica predomina davvero su qualsiasi altro aspetto? Sembrerebbe di si. Eppure i giovani sembrano pensarla diversamente. Condivisibile la descrizione sul sito www.esl.it , dedicato alle proposte di vacanze studio.
La Germania ed, in particolare Berlino, è in continuo “restyling” e sempre all’avanguardia. Si tratta di una città giovane, di giovani e per giovani. La sua vivacità e diversità culturale, i numerosi eventi e festival che scandiscono la vita notturna contribuiscono al suo successo.
E se la Gran Bretagna, data l’importanza della lingua inglese, continua ad essere la meta preferita per i soggiorni linguistici, la Germania, negli ultimi anni, registra una notevole affluenza di studenti, giovani professionisti e adulti già affermati. Le ragioni di ciò sono legate al punto di partenza di questo discorso. Le vacanze studio Berlino acquistano nell’attuale crisi economica un significato particolare.
La Germania ai tempi della crisi: tra fascino e ostilità
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