Dalla caccia al tartufo in Umbria, alle passeggiate dolci fra boschi e laghi, passando per l’apicoltura e la permacultura e la robusta tradizione del Törggelen e del vino nuovo in Alto Adige
È la bella stagione dei colori: in autunno la natura riempie la tavolozza delle emozioni di tinte sempre diverse; il sole gioca a nascondino con la brezza che annuncia ora l’inverno, ora il ritorno di una estate fuori stagione. Gli inglesi lo chiamano Fall, per sottolineare la caduta delle foglie (foliage), ma se Antonio Vivaldi avesse dovuto scegliere un’unica stagione da mettere in musica, avrebbe scelto proprio l’autunno, questa mezza età di passaggio che contiene le lusinghe e il bello di ogni periodo dell’anno. Per questo destagionalizzare anche le vacanze oggi è sempre più smart, oltre che piacevole. Si può andar per boschi e laghi, senza l’ansia estiva di raggiungere una cima, o scegliere l’abbraccio più pacato delle colline dove fioriscono – si, proprio in autunno, come in una primavera al contrario – prodotti eccellenti, dai vini al tartufo per un festival dei sensi che profuma già di viaggi ed avventura.
Sulle colline dell’Umbria tutti sanno quando è il momento di dare il via alla caccia al tartufo. Che sia facile e feconda o più avventurosa ed eccitante, dipenderà dalle piogge e dal termometro dei mesi precedenti. Quando, però, è ora, il prezioso tubero già noto ai romani che si spingevano fra Norcia e Valnerina, diventa come un oro nero per tutto il centro Italia che batte in Umbria.
L’autunno è dorato sul lago di Dobbiaco (BZ). L’autunno, con la magia del suo foliage variopinto irrompe, quasi impertinente, attraverso le grandi vetrate di questa evoluzione contemporanea di una tenda d’artista. Il cielo sembra stare in una stanza, ma è bello uscire alla scoperta non solo dei colori della stagione, ma anche dei suoi profumi che sono quelli dei boschi che trapuntano le pendici delle crode dolomitiche che incorniciano il Toblacher see.
In Val Badia si punta in alto, al cuore petroso delle Dolomiti, patrimonio Unesco: l’autunno a queste latitudini non è solo attesa per l’inverno che sarà ma anche per il foliage dei tantissimi boschi. Bianco, candido e sportivo, fra fiocchi, slalom e piste che verranno. Intanto è tempo di boschi: sono quelli del parco naturale di Fanes-Senes-Braies, attorno a San Vigilio di Marebbe (BZ). Qui si parla la lingua dei camminatori lenti, resilienti e connessi a una natura che regala cocktail dai sapori diversi, ora tardo estivi, fra tramonti suggestivi che si alternano a pomeriggi più frizzanti, dove rientrare presto al calduccio delle prime stube accese.
Ai piedi dell’Alpe di Siusi batte il cuore dolce e artistico del borgo di Fiè allo Sciliar (BZ). Qui ci sono “molti autunni”, così come li hanno immaginati e dipinti su tela alcuni dei pittori più importanti della modernità. Oltre all’ammirazione del foliage, c’è tempo anche far ingolosire il palato: dal primo ottobre al 6 novembre 2023 propone il “Törggelen nell’autunno dorato in Alto Adige”, porta a scoprire questa antica usanza gastronomica in un maso storico (degustando “Schlutzer” (mezzelune), Krapfen (dolce tipico) e castagne) accompagnata da rilassanti camminate nella natura.
La Val d’Ega (BZ) è sinonimo di emozione: in autunno sorprende e affascina ancora di più con un paesaggio petroso e al tempo stesso fiorito, fra le cornici delle vette del Latemar e del Catinaccio che sembrano spuntare come per magia dai boschi che si tingono di mille colori. Dal 23 settembre all’7 ottobre 2023, protagonisti sono proprio alberi e foresta con le settimane Bosco e Natura. Bacche, api e permacoltura sono gli ingredienti con cui decifrare le fatiche dell’autunno e dei ritmi di lavoro contadino che si amalgamano al respiro dell’ambiente e di madre natura.