C’è un angolo del Veneto in cui il tempo sembra rallentare. Arquà Petrarca, nel cuore dei Colli Euganei, non è solo uno dei borghi più belli d’Italia: è un punto di partenza per esperienze che parlano alla mente, al corpo e ai sensi. E lo fa con discrezione, senza clamore, come certi luoghi che non hanno bisogno di presentazioni.
Tre sono gli itinerari che raccontano questo territorio in modo diverso, ma complementare: tra le pagine della letteratura, lungo una pista ciclabile che abbraccia le colline, e nei profumi dei vini locali. Nessuna frenesia, nessuna retorica. Solo il piacere di lasciarsi attraversare da un paesaggio stratificato, naturale e culturale insieme.
Sulle orme del poeta
Ad Arquà, il nome di Petrarca non è una celebrazione posticcia. È una presenza che si sente e si vede. Qui il poeta trascorse gli ultimi anni della sua vita, e qui riposa ancora, in una tomba marmorea nella piazza centrale del borgo. A pochi passi, la sua casa — oggi museo — custodisce oggetti, arredi, la biblioteca e persino la celebre gatta imbalsamata.
Ma non è solo Petrarca a fare di questo luogo una meta per chi ama le parole. Il Parco Letterario a lui dedicato raccoglie targhe e citazioni di scrittori che nei secoli sono passati per queste strade. Ugo Foscolo, che ne scrisse nelle Ultime lettere di Jacopo Ortis, Gabriele D’Annunzio, George Byron, Andrea Zanzotto. Le loro voci compongono un dialogo a distanza che continua a interpellare chi visita il borgo, e restituiscono l’immagine di un luogo che è sempre stato capace di ispirare.
L’anello in bicicletta
Per chi preferisce muoversi su due ruote, il Parco Regionale dei Colli Euganei offre un percorso ciclabile tra i più completi del Veneto. L’Anello dei Colli Euganei si sviluppa per 64 chilometri quasi interamente su pista riservata, attraversando campagne, canali, vigneti e piccoli centri storici.
Da qui si può raggiungere facilmente Monticelli, nei pressi di Monselice, e da lì iniziare l’itinerario ad anello. Lungo il cammino si incrociano monasteri, ville venete, torri medievali e scorci panoramici. I paesi termali come Abano e Montegrotto sono ottime tappe per una sosta, così come le aree picnic o le trattorie lungo il tracciato. Non è un percorso competitivo, ma esplorativo: si pedala al ritmo del paesaggio, senza fretta.
Tra cantine e colline
Infine, un itinerario che passa dal bicchiere. I Colli Euganei sono anche una terra di vino. La presenza vulcanica nel suolo, l’esposizione al sole e le escursioni termiche contribuiscono alla produzione di rossi e bianchi dalle caratteristiche ben definite. Non mancano spumanti, passiti, grappe e piccole eccellenze locali che si scoprono cantina dopo cantina.
Oltre alla degustazione, molte aziende offrono la possibilità di visitare la bottaia e conoscere i metodi di vinificazione. Alcune — come La Pisana, Ca’ Lustra Zanovello, Vini Loreggian, Borin, Terra Felice e Vignalta — si trovano nei pressi di Arquà Petrarca e aprono le porte anche a chi arriva senza troppe formalità. L’abbinamento con salumi e formaggi del territorio è parte integrante dell’esperienza, così come il dialogo diretto con i produttori.
Un’estate da vivere piano
Chi sceglie i Colli Euganei per l’estate spesso non cerca evasione, ma immersione. Che si tratti di un percorso letterario, di una giornata in bicicletta o di una visita in cantina, il comune denominatore è la lentezza. Non come rinuncia, ma come metodo per osservare, ascoltare, comprendere.
Arquà Petrarca e il suo territorio non si impongono, ma si offrono. Senza esibizioni, senza slogan. Solo con l’autenticità di un paesaggio che ha saputo attraversare i secoli mantenendo intatto il proprio equilibrio.