L’estate, che sembrava a tutti gli effetti essere una stagione senza alcuna prospettiva (almeno fino al mese di Maggio era questa l’impressione), ha confermato la sua atipicità, lasciando comunque delle valutazioni importanti e distinzioni a seconda delle varie aree geografiche.
Ovviamente il bilancio delle vacanze estive 2020 non è del tutto roseo, e sarebbe stato anche assurdo pretendere che le cose andassero come tutti gli anni. Nonostante il gran numero di vacanzieri che si è mosso lungo lo Stivale, in particolare a ridosso del periodo di Ferragosto, si è riscontrata una netta distinzione tra le località di mare, prese d’assalto da turisti quasi totalmente italiani (interessante il caso delle isole, dove si ha avuto la quasi totalità di turisti italiani e dove il volume delle presenze è stato particolarmente importante, su tutte le Eolie, Lampedusa, Isola d’Elba e soprattutto al Giglio, dove il mercato degli affitti estivi locali sull’isola ha riscontrato delle confortanti novità) e le città d’arte, che solitamente hanno alte frequenze di turisti provenienti dall’estero e che quest’anno sono state pressochè svuotate. Le ultime stime parlano, difatti, di un calo di presenze straniere pari ad almeno 8 milioni di visitatori, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Alcune zone comunque costiere presentano comunque un calo importante, proprio perché vengono visitate principalmente da turisti provenienti dall’estero (è il caso della zona delle Cinque Terre).
Di contro, buono il risultato delle località di montagna, che consentono a chi cerca di sfuggire al caldo un po’ di relax, contatto diretto con la natura ed ampi spazi nei quali poter esplorare, certamente un must dopo il periodo di isolamento forzato della scorsa primavera.
Valutare esattamente quanto le limitazioni negli spostamenti e la problematica Covid abbiano influito sul turismo estivo non è semplice, perché è vero che si parla spesso di quanto il settore del turismo pesi per circa il 13% sul PIL italiano, ma va anche detto che l’ampiezza dei servizi che si concatenano tra di loro, rende complesso stabilire con esattezza il valore complessivo del cosiddetto settore vacanziero.
In sostanza potremmo dire che il trend dell’estate 2020 è stato il seguente: spiagge e località di mare molto gettonate, ma con presenze esclusivamente italiane, grosse problematiche nelle grandi città e città d’arte, che soffrono per lo più la mancanza dei turisti stranieri.
Va comunque detto che il trend positivo in alcune località turistiche è leggermente viziato dall’azione di numerosi gestori di alberghi, che consci delle difficoltà del periodo e ritenendo che le preoccupazioni e le spese fossero superiori ai potenziali ricavi, hanno preferito non aprire proprio rimandando a tempi migliori, riducendo così l’offerta a disposizione.
Il trend positivo su coste ed isole
Il boom che si è registrato nelle località di mare, in certi casi era del tutto inatteso, considerando le difficoltà dei mesi scorsi, ma alcuni fattori hanno sicuramente spinto verso questa ripresa:
- Libertà di spostamento tra le Regioni, senza alcun tipo di certificazione
- Desiderio di riappropriarsi degli spazi e delle libertà perse nel periodo di lockdown
- Difficoltà di potersi recare presso località estere e conseguente riscoperta del cosiddetto “turismo di prossimità”
Un caso interessante è senza dubbio quello relativo alla costa toscana, che può essere preso ad esempio come una cartina di tornasole per il resto delle regioni che si affacciano sul mare.
Il grande numero di prenotazioni per affitto di appartamenti si è avuto in particolar modo nel periodo a cavallo tra Luglio ed Agosto, con una clamorosa inversione di tendenza rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Mentre, difatti, questi mesi servivano solo a sfruttare il gran numero di prenotazioni che arrivava solitamente nel periodo primaverile, quest’anno tutto è stato spostato di almeno 2-3 mesi. In pratica, solo quando si ha avuto la certezza che ci si poteva muovere liberamente e che la situazione sanitaria era sotto controllo, si è creato un effetto valanga che ha portato moltissima gente a prenotare in un range temporale davvero esiguo.
Cosa ha scelto il turista?
Il turista che punta alla vacanza sulle coste ed isole italiane cerca il divertimento, ma anche il relax ed ampi spazi in cui poter stare (e cosa c’è di meglio di una bella spiaggia?). Inoltre cerca la comodità anche negli appartamenti in cui soggiorna.
Il mercato degli affitti estivi ha visto una crescita importante dei trilocali, possibilmente a pochi passi dalla spiaggia e sufficientemente isolati. Quel che si richiede è che gli ambienti siano confortevoli, ma che soprattutto possano avere sempre la connessione internet.
Questo infatti sembra essere il trend anche per il prossimo futuro; soggiorni in appartamenti sul mare, che volendo possono essere propedeutici all’acquisto di una casa vacanza vera e propria, dove potersi fermare anche per un periodo di tempo superiore al passato, non per il protrarsi delle ferie, ma perché lo smart working sta prendendo sempre più piede, consentendo di poter lavorare tranquillamente dove si vuole, anche, per l’appunto, in località di vacanza (è sufficiente una stanza apposita con un tavolo accogliente ed il gioco è fatto).