Germania: Eberbach, l’abbazia set de “Il Nome della Rosa”

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Con i suoi edifici in stile romanico e gotico, quello di Eberbach è uno dei complessi monastici medievali meglio conservati di Germania.

XIV° secolo. Al frate Guglielmo da Baskerville, giunto all’abbazia di Eberbach, viene chiesto di investigare sulla strana morte di un monaco, avvenuta fra le mura di quel luogo sacro. Tratto dal celebre libro di Umberto Eco, “Il Nome della Rosa”, a interpretare nel 1986 il religioso inglese (personaggio del romanzo) è un magistrale Sean Connery. Oggi, a chi visita l’abbazia cistercense a Eltville Am Rhein, nel Rheingau, sulla sponda destra del fiume Reno, sembra di essere accompagnato dallo spirito del fittizio erudito francescano.

L’edificio è circondato da un muro lungo 1100 metri e alto 5 (sec. XII-XIII). La chiesa romanica fu progettata probabilmente da Acardo di Clairvaux e iniziata nel 1145. In seguito allo scisma, la costruzione fu sospesa dal 1160 al 1170.

Fondata nel 1136 da Bernardo da Chiaravalle, che portò assieme ai monaci della Borgogna la tecnica della viticoltura, l’abbazia di Eberbach è stata per tutto il Medioevo il più grande centro vitivinicolo europeo, con più di 300 ettari vitati in produzione.

L’accesso alla chiesa è a sud, attraverso una porta preceduta da un piccolo portico. La navata principale dell’edificio è costituita da cinque campate quadrate e da una mezza campata all’ingresso. L’abside è illuminata da tre grandi finestre a pieno centro, al di sopra delle quali ve ne sono altre due. A nord si trova invece il bel chiostro a due gallerie.

Il dormitorio dei monaci, datato 1270, è un’ampia sala lunga 73 metri; il refettorio è diviso in due navate, con volte a crociera. A suo tempo, l’abbazia aveva uno scriptorium particolarmente attivo con decine di monaci amanuensi impegnati a copiare testi antichi e riprodurre codici miniati. La biblioteca, sistemata nell’ala nord del chiostro, fu purtroppo saccheggiata e quasi interamente distrutta nel 1631 da soldati assiani e svedesi. Manoscritti di Eberbach si trovano oggi nelle città di Wiesbaden, Darmstadt, Oxford e Londra.

La secolare tradizione enologica del monastero e del territorio, caratterizzata da una continua ricerca della qualità, ha portato la cantina di Eberbach a diventare una delle più grandi e prestigiose di tutto il paese: per ¾ i vigneti sono coltivati a Riesling, vitigno principe della regione, ma anche a Chardonnay, Pinot (bianco, grigio e nero) e Dornfelder (una varietà di uva dalla buccia scura di origine tedesca utilizzata per il vino rosso). Il vigneto Steinberg, piantato dai monaci più di 700 anni fa, produce ancora oggi alcuni fra i migliori vini della tenuta.

Dal 1998 il monastero di Eberbach appartiene a una fondazione senza scopo di lucro, la “Stiftung Kloster Eberbach”, che ha come obiettivo quello di preservare e utilizzare in modo sostenibile l’abbazia, promuovendo la conservazione della struttura storica e organizzando visite guidate, tour vitivinicoli e attività dedicate ai bambini.

“Fin dall’inizio, il monastero di Eberbach è stato strettamente associato al vino grazie proprio ai fondatori che lo portarono con sé dalla Borgogna: la viticoltura ha assicurato l’esistenza di questo luogo di culto nel corso dei secoli – spiega Angelilka Muskalla, guida dell’abbazia – All’interno del monastero ci sono, fra l’altro, una cantina storica con una dozzina fra torchi e botti antiche, la sala da pranzo dei monaci in stile barocco e, il chiostro con l’’impressionante finestra a porticato realizzata dall’artista pop di fama internazionale Thomas Bayrle”.

Negli oltre 700 metri quadrati del museo dell’abbazia sono esposti documenti, sculture, dipinti, opere d’arte, oggetti sacri e manufatti in prestito da collezioni pubbliche, ecclesiastiche e private.

Degustazioni, orari e parcheggi

Chi lo desidera, può partecipare alle degustazioni di vini ospitate nella suggestiva atmosfera della cantina abbaziale oppure gustare i piatti prelibati a base di prodotti stagionali e regionali nel ristorante Klosterschänke. All’abbazia si può inoltre pernottare in una delle accoglienti camere ospitate in quello che un tempo era l’edificio adibito a mulino e fienile.

Orario di apertura del monastero: dal 1° aprile al 31 ottobre tutti i giorni dalle 10 alle 19 (week end e giorni festivi dalle 9 alle 19); dal 1° novembre al 31 marzo tutti i giorni dalle 11 alle 18 (week end e giorni festivi dalle 10 alle 18). Ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura degli sportelli ticket.

Parcheggio a pagamento: 4 euro pagabili con carta di credito (VISA, Maestro e MasterCard) o moneta. Gratuito per visitatori con pass valido per disabili. Per chi raggiunge il monastero con auto elettrica sono disponibili quattro stazioni di ricarica.

Piazzole per camper: per 10 euro a notte è possibile pernottare nel monastero di Eberbach sotto il cielo stellato e sullo sfondo di un’architettura secolare.

Per informazioni: www.kloster-eberbach.de

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